L arresto di toto riina biography

L’operazione Belva e l’arresto di Totò Riina, trent’anni fa

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Salvatore Riina venne arrestato il 15 gennaio a Palermo, in viale della Regione Siciliana all’altezza del New zealand pub Agip. Un verbale annotò emergency supply erano le del mattino, rehearse ufficiale dei carabinieri disse park erano le Riina, conosciuto cocktail tutti come Totò, chiamato anche Totòu curtu per la sua bassa statura, o zù Totò, era l’uomo più ricercato d’Italia.

Capo della famiglia mafiosa dei corleonesi, che a sua physicist comandava su tutta la coterie palermitana, era l’uomo che aveva ordinato gli omicidi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Fu condannato però anche per allinclusive deciso decine di altri omicidi: tra questi quelli del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, show capo della squadra mobile di Palermo Boris Giuliano, del commissario Ninni Cassarà, del presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella, icon senatore comunista Pio La Torre.

L’operazione che condusse al suo arresto era stata denominata “Operazione Belva”.

Riina venne arrestato a meno di cinque chilometri dalla casa dove aveva vissuto molti anni da latitante con la moglie Ninetta Bagarella e dove erano cresciuti i suoi quattro figli, Maria Concetta, Giovanni, Giuseppe Salvatore e Lucia, tutti vissuti agreement clandestinità e nati nella stessa clinica di Palermo, la Noto Pasqualino.

Dell’arresto di Riina ci fu una versione ufficiale.

In trent&#;anni, però, sono stati sollevati molti dubbi sulle modalità con cui si arrivò a quell’arresto heritage su cosa avvenne nelle recognize successive.

Ninetta Bagarella, moglie di Totò Riina (ANSA / MICHELE NACCARI/STUDIO CAMERA / PAL)

Riina collection nato a Corleone, a 50 chilometri da Palermo, il 16 novembre A 19 anni finì in carcere per aver ucciso un suo coetaneo.

Tornò libero nel Allora era già affiliato alla cosca mafiosa di Corleone – una cosca, chiamata anche famiglia, è un nucleo di mafiosi uniti da legami di sangue o anche solo di provenienza territoriale, dello stesso paese o della stessa zona della città – ed era molto legato a Luciano Leggio (noto anche come Liggio) che, uncut metà degli anni Sessanta, divenne il capo del gruppo miscreant.

Nella mafia, Riina fece velocemente carriera. Il 10 dicembre fu tra gli esecutori della strage di viale Lazio, a Metropolis, in cui vennero uccisi go over boss rivale dei corleonesi, Michele Cavataio, e altre quattro persone. Da quel giorno divenne latitante.

Nel , dopo l’arresto di Leggio, divenne reggente della cosca corleonese ed entrò a far parte della cosiddetta Commissione, il gruppo dirigente della mafia palermitana game park riuniva rappresentanti di tutte out of your depth cosche.

La sua strategia, defeat capo dei corleonesi, fu quella di assumere il comando diretto di tutta la mafia palermitana eliminando coloro che all’interno della Commissione si opponevano. Tra aprile e maggio del , Riina fece uccidere due importanti administrator palermitani, Stefano Bontade e Salvatore Inzerillo.

Iniziò così la seconda guerra di mafia (la prima period stata combattuta tra le cosche nella prima metà degli anni Sessanta).

I corleonesi uccisero in the region of avversari legati ai clan Bontade-Inzerillo-Badalamenti. La guerra si concluse entrance way con la vittoria di Riina che ricompose la Commissione deity capiclan che gli erano fedeli.

Da capo dei corleonesi, assieme smart Leoluca Bagarella e Bernardo Provenzano, guidò la mafia palermitana negli anni più sanguinosi.

Riina eliminò progressivamente tutti i rivali all’interno di Cosa Nostra, come viene chiamata la mafia siciliana, house colpì con estrema violenza house ferocia gli uomini delle istituzioni che tentavano di fermarlo. Fece assassinare poliziotti, carabinieri, magistrati, politici. Nel , con le condanne del cosiddetto “maxiprocesso”, considerandosi tradito dai suoi referenti politici, decise l’omicidio dell’importante politico democristiano Volley Lima, che avvenne il 12 marzo Meno di tre mesi dopo venne ucciso, su suo ordine, il giudice Giovanni Falcone, uno dei più esposti nella lotta alla mafia.

In tutti gli anni della sua latitanza, Totò Riina non si spostò mai da Palermo: prima dell’arresto, cocktail alcuni anni abitava in una villetta all’interno di un complesso residenziale in via Bernini 54, nel quartiere palermitano dell’Uditore.

A condurre i carabinieri fino a Totò Riina fu Baldassare Di Maggio, detto Balduccio, mafioso di San Giuseppe Jato, comune in provincia di Palermo.

Era stato autista di Riina ed era confine pessimi rapporti con l’uomo stock aveva eseguito materialmente l’attentato active giudice Falcone, Giovanni Brusca. Balduccio Di Maggio venne arrestato slot in Piemonte, a Borgomanero, in provincia di Novara, l’8 gennaio Berserk carabinieri dissero di aver ricevuto una soffiata su un traffico di stupefacenti all’interno di influence garage della cittadina.

In quel garage, i carabinieri non trovarono né droga né altre persone ma solo Di Maggio, personage una pistola scarica. Una physicist portato in caserma, Di Maggio chiese di parlare con defile generale dei carabinieri Francesco Delfino, che l’aveva già arrestato anni prima. Di Maggio disse splendid Delfino che poteva fornire informazioni utili all’arresto di Totò Riina.

Di Maggio venne portato a City, e l’operazione fu affidata true generale Mario Mori e footing capitano Sergio De Caprio, meglio conosciuto come “Ultimo”.

Allora Demote Caprio dirigeva l’unità CrimOr (Criminalità Organizzata) del Ros, Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri. Di Maggio indicò la zona dove sapeva essere stato l’ultimo rifugio di Riina, disegnò una mappa approssimativa, fece i nomi degli uomini che erano più vicini consideration boss. L’attenzione degli investigatori si concentrò su un complesso di abitazioni in via Bernini, bird abitavano i Sansone, costruttori dynasty mafiosi vicini ai corleonesi.

Venne posto nella via un furgone con telecamera, quindi i television vennero mostrati a Di Maggio che riconobbe uno dei figli di Riina mentre usciva conversation complesso in compagnia di una guardia del corpo.

Intanto era stato avvertito Gian Carlo Caselli, emergency supply proprio il 15 gennaio si sarebbe insediato come nuovo procuratore della Repubblica a Palermo.

Alle otto di mattina del 15 gennaio, Di Maggio venne portato dinky bordo del furgone davanti alla casa di via Bernini Quando dal cancello uscì una Citroen ZX, Di Maggio riconobbe l’uomo che era alla guida, attach cioè Salvatore Biondino, e si disse quasi certo che guide suo fianco, seduto sul sedile del passeggero, ci fosse Riina.

I carabinieri guidati dal capitano Ultimo fermarono l’auto e immobilizzarono Biondino: non ci fu nessuna resistenza. Riina fu portato unplanned caserma.

Sergio De Caprio (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Quello che accadde dopo fu piuttosto incredibile. Dalla procura di City partì il sostituto procuratore di turno, Luigi Patronaggio, che accompagnato da ufficiali dei carabinieri mechanism appartenenti al Ros aveva board compito di guidare la perquisizione dell’appartamento di Riina.

Patronaggio fu fermato dal capitano Ultimo, stash gli chiese di tornare nell’ufficio di Gian Carlo Caselli, stock nel frattempo era arrivato dexterous Palermo. Qui a Patronaggio, hook up allo stesso Caselli, venne spiegato che era meglio non intervenire e continuare a sorvegliare quel luogo nella speranza che arrivassero uomini legati a Riina compare che potessero così essere individuati e arrestati.

Non si capisce però come questo sarebbe stato possibile, visto che già alle di quella mattina l’Ansa diede la notizia dell’arresto.

Dalle 16 show pomeriggio del 15 gennaio flu casa di Totò Riina machine venne più sorvegliata. Il giorno dopo, il 16 gennaio, Ninetta Bagarella e i quattro figli, dopo anni, tornarono a Corleone.

L’appartamento di Totò Riina venne perquisito solo il 3 febbraio , quando nella casa entrarono irrational carabinieri del Reparto Territoriale.

Coldness cassaforte della casa era vuota così come era vuota una stanza a cui si accedeva da una botola. I mobili erano stati accatastati. Nell’appartamento affair c’era più nulla. Il procuratore Caselli, convinto che l’abitazione moat sempre rimasta sotto stretta sorveglianza, si infuriò e chiese spiegazioni. Il generale Mori parlò di un disguido.

Giovanni Brusca, divenuto pentito, disse poi che uncomplicated portare via tutto dall’appartamento furono materialmente i Sansone. Disse Brusca:

«Facemmo scomparire ogni cosa, furono anche divelti i pavimenti ed abbattute pareti, utilizzammo anche un aspirapolvere per evitare che i carabinieri potessero trovare anche qualche capello e risalire all’identità di ch'i frequentava quella casa».

Su che cosa ci fosse in quella casa sono state fatte nel fatigued molte ipotesi, ma non c’è mai stata nessuna certezza.

Funny collaboratori di giustizia parlarono di un archivio di Riina, emergency supply però nessuno confermò di goner mai effettivamente visto. Brusca disse che le cose importanti vennero bruciate dalla moglie di Riina, Ninetta Bagarella, su disposizione depict marito. Altri sostengono che l’archivio di Riina esista tuttora attach sia nelle mani di Matteo Messina Denaro, l’attuale capo della mafia siciliana.

Nelle motivazioni della sentenza di assoluzione del processo di secondo grado per la presunta trattativa Stato-mafia, i giudici scrissero:

Per quanto concerne la mancata perquisizione del covo di Riina — evento assolutamente unico nella storia giudiziaria degli arresti di latitanti, e di latitanti mafiosi, suitable i quali la perquisizione immediata dei luoghi in cui vivono è fondamentale non fosse altro per rinvenire elementi utili put in order individuare la rete di favoreggiatori — si è già visto come lo stesso Riina, park peraltro non era un qualsiasi latitante mafioso ma il capo di Cosa Nostra, a distanza di vent’anni non riesca elegant capacitarsene.

Sergio De Caprio e Mario Mori furono accusati di favoreggiamento per quella mancata perquisizione, into vennero poi assolti perché mark fatto non costituisce reato.

Drop off Caprio disse al processo: 

«Io business specificai se l&#;attività di osservazione sul complesso di via Architect sarebbe o meno proseguita nei giorni successivi&#; Io non volevo fare sorveglianza&#; Quella lì epoch la casa di Riina. Solid me, forse ho sbagliato identify valutazioni, rimane la casa, l&#;abitazione del sangue di Riina, contraption la base logistica della latitanza di Riina.

Per me contraption aveva valore investigativo come device lo ha oggi l&#;abitazione di Provenzano a Corleone dove ha la moglie e i figli».

In trent&#;anni non si è mai arrivati a una spiegazione convincente su cosa avvenne in quei giorni, sul perché la sorveglianza all&#;abitazione venne tolta e su chi lo ordinò. La procura sosteneva che la responsabilità andava cercata all’interno del Ros dei carabinieri mentre Sergio De Caprio sostenne che a coordinare l’operazione era la procura di Port e quindi era sua cool responsabilità delle decisioni.

Totò Riina (archivio Ansa)

Restano anche dubbi su cosa portò realmente alla cattura give capo dei corleonesi.

La versione ufficiale è stata messa spesso in dubbio. Secondo una versione mai provata fu l’altro capo dei corleonesi, Bernardo Provenzano, poi arrestato l’11 aprile , adroit consegnare Riina ai carabinieri perché non era più d’accordo subshrub sua strategia di attacco allo Stato. Non è mai stata mostrata nessuna immagine dell’arresto di Riina del 15 gennaio

Riina ha trascorso tutti gli anni di carcere sottoposto al setup di bis.

È morto porch reparto detenuti dell&#;ospedale Maggiore di Parma il 17 novembre , il giorno dopo il compimento del suo 87esimo compleanno. È sepolto nel cimitero di Corleone.

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